Bollette a 28 giorni, addio. Presto Vodafone modificherà le condizioni contrattuali.

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Bollette a 28 giorni, addio.

Finalmente hanno le ore contate.

Entro aprile gli operatori telefonici che operano sul territorio nazionale dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni introdotte dalla legge n. 172/17 del 4 dicembre 2017, che mettono fine alla fatturazione delle offerte di telefonia fissa e mobile ogni 4 settimane.

Si torna dunque alla tariffazione con cadenza mensile e presto Vodafone modificherà le condizioni contrattuali, adeguandosi alle recenti normative.

Il decreto fu proposto il 30 Novembre 2017, ma l’Agcom ha immediatamente imposto lo stop e concesso un termine massimo di 120 giorni per ripristinare il vecchio modello di fatturazione. Il termine è in scadenza in questo periodo e tutti i gestori, dal prossimo mese dovranno tornare al passato sistema vigente.

Vodafone sarà una delle prime ad effettuare l’inversione di marcia eliminando la 13° mensilità che si sarebbe formata con lo scarto di quei 2-3 giorni al mese.

Ma non è tutto oro quello che luccica.

Se all’inizio gli utenti parevano soddisfatti, in poco tempo si sono resi conto che Vodafone ha intenzione di innalzare i costi mensili delle varie promozioni (anche retroattivamente quindi per le promozioni che già avete in corso).
Si conta quindi un aumento di circa l’8,6% su ogni offerta vigente.
La percentuale non è casuale, infatti, così facendo la spesa complessiva annuale non subisce variazioni. Gli utenti semplicemente si troveranno di fronte al pagamento di un abbonamento più caro rispetto al precedente, ma per un minor numero di volte nell’arco dell’anno.

COSA STABILISCE LA LEGGE 172/2017

Il periodo mensile è stato ripristinato come "standard minimo" dei contratti.
La norma prevede che i colossi della telefonia e le Pay Tv dovranno adeguarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore (6 dicembre), ovvero a partire dal 4 aprile. Chi risulterà inadempiente sarà costretto a rimborsare ogni utente con un indennizzo forfettario di 50 euro, maggiorato di 1 euro per ogni giorno successivo alla scadenza del termine imposto dall'Autorità.

Sono previsti anche rimborsi per gli utenti di telefonia fissa, ma questi ultimi dovranno attendere che il Tar del Lazio scongeli l’obbligo del rimborso (data indicativa ottobre 2018).

RECESSO. I CONSUMATORI CHE NON ACCETTANO LE NUOVE CONDIZIONI, POSSONO RECEDERE DAL CONTRATTO TELEFONICO.

I clienti Vodafone potranno recedere dal contratto o passare ad altro operatore senza incorrere in penali entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione sulle modifiche di fatturazione, avendo cura di specificare come causale "modifica delle condizioni contrattuali".

Il mondo della telefonia è in continuo fermento, noi di Chiaro Group stiamo quotidianamente sul pezzo
per garantire ai nostri clienti la massima professionalità e tutela. Se pensate di non venirne a capo o di non riuscire a gestire la vostra fatturazione telefonica, contattateci per una consulenza www.chiarogroup.com
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